I chiarimenti di Scognamiglio, Presidente del Circolo degli Esteri

Giuseppe Scognamiglio, Presidente del Circolo degli Esteri, interviene per chiarire alcune informazioni errate diffuse recentemente a mezzo stampa e per condividere un bilancio del suo mandato triennale alla guida dell’istituzione.
Con riferimento alla notizia di presunti procedimenti legali contro di lui, Scognamiglio ha sottolineato: “Ho appreso con soddisfazione che la Procura di Roma abbia confermato l’infondatezza di azioni giudiziarie che sarebbero state intraprese contro di me e che sono state diffuse impropriamente a mezzo stampa, screditando me e un’istituzione storica per Roma e per la diplomazia italiana.”
Durante la sua presidenza, il Circolo degli Esteri ha registrato una significativa evoluzione, sia sul piano numerico che culturale: “Il programma per il quale siamo stati eletti tre anni fa – e che abbiamo perseguito con coerenza nel corso del nostro mandato – è nato dall’analisi dei numeri che abbiamo ereditato: il Circolo perdeva 50 soci l’anno ed era arrivato alla soglia minima di 1700 iscritti. Abbiamo dunque deciso di rilanciare la centralità del Circolo quale luogo di dibattito sugli scenari internazionali, allargando la base associativa a diplomatici stranieri, dirigenti pubblici, manager, imprenditori e opinion maker dalla vocazione internazionale.”
Grazie a queste iniziative, sono stati raggiunti risultati importanti: “Siamo riusciti in due anni a far iscrivere 400 nuovi soci, portando la base associativa a più di duemila unità. Questo ci ha consentito di avere risorse sufficienti per rinnovare strutture obsolete e, al contempo, abbassare l’età media dei soci da 73 a 57 anni, restituendo al Circolo una prospettiva di sostenibilità e attrattività, indispensabili per la sua sopravvivenza.”
Nel bilancio del suo operato, Scognamiglio ha rimarcato il supporto ricevuto dalla maggioranza dei soci: “Sono certo di aver dato in questi tre anni il mio contributo al rilancio del Circolo, con la stragrande maggioranza dei soci e del Consiglio, che ha condiviso la mia linea.”
Infine, il Presidente ha annunciato la sua decisione di non candidarsi per un secondo mandato alle elezioni di febbraio: “Non mi ripresenterò alle prossime elezioni. Sarà di altri stimati professionisti l’onere e il privilegio di rappresentare un’istituzione dagli equilibri così delicati ma che mi auguro rimarrà centrale nel dibattito sul rapporto tra Italia e il resto del mondo, tra democrazie e regimi autoritari, tra guerra e pace.”