Il produttore di Microlino chiede all’UE di includere le microcar nel calcolo delle flotte CO2
Micro, l’azienda pioniera della micromobilità urbana, ha lanciato una richiesta all’Unione Europea per includere i veicoli della categoria L7e, come Microlino, nel calcolo della flotta CO2 dei produttori. Una richiesta che arriva in un periodo cruciale per l’industria automobilistica, in vista della presentazione, prevista per il 5 marzo, del piano d’azione dell’UE che determinerà il futuro del settore nei prossimi anni.
La categoria L7e comprende veicoli leggeri a motore elettrico, come le microcar, che rappresentano una soluzione innovativa ed ecologica per la mobilità urbana. Il Microlino, uno dei modelli più emblematici di questa categoria, è stato progettato per rispondere alle esigenze di una mobilità più verde, agile e accessibile, riducendo l’impatto ambientale delle città e migliorando la qualità della vita dei cittadini.
Se la richiesta di Micro venisse accolta, e le microcar verrebbero finalmente inserite nel bilancio delle emissioni di CO2 dei produttori, si aprirebbe la strada a un sostegno economico significativo per questa classe di veicoli, un supporto che potrebbe manifestarsi attraverso sussidi e incentivi. Un simile provvedimento potrebbe accelerare il processo di transizione elettrica, contribuendo a ridurre in modo significativo l’impronta di carbonio complessiva, soprattutto nelle aree urbane densamente popolate.
L’auspicio di Micro è che le politiche future tengano conto delle reali potenzialità di veicoli come Microlino, non solo per ridurre le emissioni di CO2, ma anche per migliorare la qualità della vita nelle città, facendo della micromobilità elettrica una scelta sempre più vantaggiosa per i cittadini. In questo scenario, l’inclusione delle microcar nel calcolo delle flotte CO2 rappresenta non solo un’opportunità per accelerare la transizione verde, ma anche un passo verso una mobilità urbana più inclusiva, efficiente e, soprattutto, sostenibile.
